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Ma se mi faccio il sito come convinco il mio cliente?
Rientreremo del budget speso?

 

Siamo di fronte all’annoso problema su come si pongono le aziende che non sono ancora presenti sul web o lo sono un maniera inappropriata.
Per molte aziende infatti, internet oggi rimane ancora una cosa a metà tra una moda oziosa e una specie di obbligo da adempiere per non sentirsi “diversi”: si fa il sito perché ormai ce l’hanno tutti, però si fa giusto il minimo indispensabile perché tanto è considerato uno spreco inutile.

Non si sa chi l’ha detto (ma questa persona deve essere molto credibile visto che sono molte le aziende che lo affermano):”se c’è una cosa che è proprio uno spreco inutile quella è Internet”.

In tutte le aziende si fanno centomila cose di cui non è possibile calcolare il ritorno economico, l’unica che permetterebbe di calcolarlo non la si fa, perché si è deciso che è uno spreco. Si sponsorizzano squadre di qualsiasi sport o eventi anche solo di in un quarto d’ora, si spende senza fiatare per cartelloni, volantini, pubblicità su riviste di settore, stampa, tutte cose che non si sa se hanno mai portato un cliente… ma Internet no, Internet sembra sempre l’idea più strampalata che il marketing poteva tirare fuori negli ultimi dieci anni.

Se ci pensi, è strano. Una persona comune, nel tempo libero, per conto suo, con Internet si progetta le vacanze, prenota l’aereo, si informa su un brand, compra le scarpe, compara i prezzi, cerca un negozio o un produttore di una determinata cosa, si lamenta su un sito del servizio. Ma quando arriva in azienda “trac”, scatta un interruttore inspiegabile e si cominciano a fare affermazioni del tipo: Internet? E cos’è? E a quel punto Internet torna a essere un posto strano dove una cricca di smanettoni se la canta e se la suona.

La sua azienda non c’entra niente con internet. Spreco. Inutile.

 

Il bello invece è che su Internet ci sono le persone, le persone normali, tutti noi. Non è una moda passeggera, e soprattutto non è il futuro: è la realtà, e neanche tanto nuova per altro.

Non è più una questione di “essere avanti”, è semplicemente evitare di rimanere troppo indietro. Oggi sono diventati utenti del web i consumatori responsabili del 70% degli acquisti complessivi sul mercato odierno.
Confrontarsi con i navigatori significa imparare a relazionarsi con il consumatore moderno, con un cliente vero, con il responsabile acquisti che cerca un nuovo fornitore, quindi niente di più tangibile.

Farsi trovare con il proprio sito sui motori di ricerca è un’opportunità strategica per un’azienda, perché rappresenta la migliore occasione di contatto con i propri potenziali clienti, nel momento in cui la stanno cercando.
E’ un’occasione straordinaria soprattutto per le piccole e medie imprese perché ogni azienda, nel proprio settore, parte alla pari con le altre (ovviamente però chi è partito prima si è già preso un po’ di vantaggio).
Una PMI non può competere per gli spazi sui media tradizionali con Telecom, Ferrari o Barilla, ma sul web il piccolo gruppo e la grande multinazionale hanno potenzialmente le stesse occasioni di visibilità.

Noi di web2life ci occupiamo quindi di cose estremamente normali, concrete, quotidiane.

Il nostro obiettivo non è solo costruire siti internet, ma soprattutto portare all’azienda risultati reali, stabili e misurabili, seguendo tutto il percorso di relazione con gli utenti, dalla ricerca dei visitatori giusti alla loro conversione in contatti o clienti.

Quindi la risposta alla vostra domanda iniziale è sì, rientrerete della spesa.
Ma soprattutto lo farete varie volte. I siti dei nostri clienti hanno raccolto migliaia di contatti commerciali negli ultimi anni, il ritorno sull’investimento è quindi ben oltre la spesa inizialmente sostenuta.

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